Un urlo nel lago
Un urlo nel lago. Nyon – Swiss
Au hasard. J’explique et j’écoute. A haut volume. J’enregistre et j’assemble. Il se répand. Peut-être il rebondit. J’adresse. De sous le Château. A haut volume. Dans une direction définie : le lac. Peut-être il rebondit. Ou peut-être pas. Un catalogue de cris simples recueillis parmi des voix disposées à l’effort dans un rayon de 4 km depuis l’épicentre de Nyon.
A suivre, une écoute à la tombée du jour.
Urlare è l’emissione prolungata di un grido, l’urlatore è qualcuno che emette un grido acuto e prolungato, l’urlo è una forma singolativa, più urli divengono forma collettivale. Un grido acuto e incontrollato è spesso riconducibile ad una intensa emozione, quasi sempre associata al dolore, successivamente allo spavento, all’entusiasmo e infine alla gioia.
Intervenire all’interno di un paesaggio urbano ha sollecitato una serie di considerazioni. In ordine: la sua storia, la sua morfologia e i luoghi comuni a esso annessi. Questi tre elementi sono stati il territorio della ricerca dell’evento.
In “Un urlo nel lago” il luogo comune che vuole la Svizzera come luogo paradisiaco e immacolato è stato alterato da una serie di azioni sonore che inserite nel contesto urbano ne hanno minato la sua integrità. Partendo dall’idea delle grida nelle gole dei monti, dove il ritorno sonoro produce una serie di echi di grandissima forza emotiva, ciò che viene proposto sono una serie di urli registrati di una cinquantina di persone eterogenee fermate per strada nella cittadina di Nyon. Successivamente tutte le registrazioni sono state editate in un intervallo di tempo variabile l’una dall’altra e mandate ad alto volume da una finestra di un castello che si affaccia sul lago, per due giorni dalle 19:00 alle 21.00.
Il risultato sonoro nella sua emissione seriale ha assunto una forma ibrida di rappresentazione che ha investito direttamente la città e i suoi abitanti in modo da far vacillare completamente il risultato formale; la performance ha trovato una sua definizione sia attraverso la messa in atto degli urli che nelle reazioni contraddittorie delle persone che ne hanno fruito.
L’azione sonora in entrambi i giorni è stata sospesa a causa delle ripetute proteste dei cittadini del paese, il primo giorno dopo una serie di minacce da parte di alcuni soggetti infastiditi da tanta irruenza sonora, siamo stati costretti a sospendere la performance dopo circa 32min con l’intervento della polizia. Il secondo giorno, trovando un accordo con le forze dell’ordine locali, ci siamo spostati sul molo posizionando le casse in direzione della città e riducendo ad un ora la durata dell’evento, ma anche in questo caso dopo una serie di tentativi d’interruzione (sconnessione dei cavi d’alimentazione dell’impianto sonoro, minacce verbali e fisiche su tecnici e materiali) da parte di persone non propense a lasciarsi disturbare, siamo riusciti a raggiungere l’ora prefissa.
Una parte di conversazione videodocumentata tra uno dei tecnici del festival e uno dei più accaniti accusatori dell’evento.
Fruitore 1: Allora!! Ho due ragazzine che stanno sul mio battello. E’ una cazzata! E’ satanica. E’ satanica! Viene dal diavolo! Mi dispiace ma la fate finita subito.
Buongiorno, siete anche voi parte della truppa? Ecco adesso la fermate. Ho due ragazzine là sul mio battello, e hanno paura; adesso bloccate tutto. E’ assurdo, non ha senso, è satanico. Sta chiamando la polizia? Bene. Guardate che se non lo fermate butto tutto in acqua! Ve lo dico eh!
Tecnico: Avrà una buona assicurazione.
F1: Un’assicurazione? Me ne fotto dell’assicurazione! Le mie due piccole ragazzine è da ieri sera che si disperano! Me ne strafotto! Dovete fermare tutto!
T: Scusi?
F1: E’ satanico, siete dei satanisti! Dovete spengere, e non me ne frega un cazzo dei vostri permessi! E vi dico che dovete smettere! Mi sono rotto! Dovete smettere altrimenti scaravento tutto in acqua!
Vecchio: Ah, ma guardi che serve per sfogarsi, per scaricarsi, ah ah ah.
M: Ma che cazzo dice? Non davanti a delle ragazzine che piangono! AAAAAAAAAAAAA … Ecco adesso basta! Attenzione eh! Non vi provate a toccarmi eh! Adesso si ferma!
T: Deve finire alle 20.00 quindi mancano 10 minuti.
V: Solo altri 10 minuti.
M: No ieri è andata avanti fino alle 21.00!
T: No ieri è durata solo 32 minuti.
M: Allora, se domani ricomincia…!
T: Non ricomincia, l’installazione era prevista solo per questi due giorni.
M: Me ne strabatto! Se domani ricomincia… ! Io ho le mie due ragazzine che iniziano a piangere perché hanno tanta paura e gli vengono un sacco d’incubi. E quindi questa vostra roba è satanista, puro satanismo. AAAAAAAAAAA … Ecco dovete stoppare!
T: No. Mancano ancora un po’ di minuti.
V: Via, stia tranquillo, io voglio ascoltare, ho lo stesso suo diritto, anch’io ho pagato il biglietto …ah ah ah ah.
M: Dovete fermare quest’orrore! E’ del satanismo.
V: Abitate a Rive?
M: Sì abito a Rive. Dovete farla finita! Mi sono rotto le palle. Cazzo! Mi avete prorio fracassato i ciglioni.
V: Aahhh ahahahahahahahahhahahahahah
M: Dovete interromperlo adesso.
T: Ancora uno. L’ultimo urlo.
M: Come?!? No cazzo! Lo fermate! Lo fermate vero? Guardate che è nel vostro interesse! Volo tutto nell’acqua!
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA…
M: Guarda, che sia davvero l’ultimo eh! Gli do una pedata eh?!
T: Decido io quando fermarlo.
V: No Signore si fermi. Non metta le mani addosso Signore.
M: Anche voi eh? Allora lo fermate o no? Dovete fermarlo capito? Ci sono le mie ragazzine. Attenzione eh! Fermatelo. Siete veramente in preda al satanismo! E’ sufficiente!
V: aaahahahahahahahahahahahhahahahahah
T: Ma non si sentono poi così forte.
M: No? Ero laggiù al porto e si sentiva benissimo. E c’era chi gridava.Tutti si lamentavano.
T: Ecco fatto.
M: Bene era l’ora!
T: Non c’è bisogno d’alzare la voce.
M: E invece la alzo perché siete voi che tenete il volume alto con le vostre grida del cazzo!
T: Non erano le nostre erano quelle raccolte in paese, quelle degli abitanti di Nyon.
M: Ma cosa dici? No no no no.
T: Gente incontrata per la strada.
M: Non me ne frega un cazzo. Ma proprio un cazzo! Dovete farla finita!
T: E’ finita. L’abbiamo fermato. Stop.
V: E le vostre ragazzine avevano paura eh?
M: Certo che sì! Hanno tre e cinque anni e hanno avuto paura la notte scorsa. Fanno gli incubi. Ma vi rendete conto? E’ proprio una stronzata. E’ folle. E’ satanico.
V: Addirittura satanico! Ma lo sa cos’è il satanismo?
M: Satanico!
V: E’ un sano sfogo.
M: Seeh uno sfogo…
V: Sì, come quelle terapie americane.
M: E’ un orrore, un orrore. Guarda se domani sarà così di nuovo vado al commissariato immediatamente!
T: Guardi che avevamo tutti i permessi per farlo, firmati e timbrati.
M: Mi stupirei. E’ impossibile, adesso vado dal commissario, che lo conosco bene, e voglio proprio chiederglielo.
T: Faccia pure, anzi la invito caldamente a farlo. Ci vada.
M: Sì ci vado ci vado. Ma se c’è ancora domani …
T: Non c’è, glielo abbiamo spiegato, oggi era l’ultimo giorno. Finisce anche il festival.
M: se se d’accordo. Era una vera cazzata. Tutti non ne potevano più. Si lamentavano tutti.Una roba folle. Posso capire della musica bella, ma delle urla in quel modo?!? Per fare che? Una roba satanica. Siete davvero tutti sotto l’influsso del diavolo.
V: Il diavolo? Perché esiste il diavolo? Non dite stupidaggini, non sono forse delle vostre ossessioni?
M: Sicuro, sicuro perché credete ancora a babbo natale?
V: Siete voi che avete detto che esiste il diavolo.
M: Dovete smetterla di ridere, dovete smetterla. Siete nel torto più assoluto.
T: Forse provare a fare un urlo le farebbe bene.
Uomo: Posso dirvi che siete dei pazzerelloni. Dal porto si sentono bene queste grida, si sentono fino alla spiaggia ed è abbastanza strano. Se doveva servire a fare della provocazione vi posso assicurare che funziona. Certo se dovesse durare per dieci giorni …
M: Ecco lo vedi! Rompe!
V: Sì ma era divertente.
M: Ma ti rendi conto? Era pesante. E le mie due ragazzine che non riuscivano a dormire.
V: Ma forse era sufficiente che le spiegaste … ahahahahahahahaahahahahah
M: Ma mi prende per il culo? Ma come? Mi stupisco veramente di lei, alla sua età, che lei possa ragionare così.
V: Veramente mi stupisco io di lei alla sua ahahahahahahahahahahahahahahahahah … quasi satanico ahahahahahahahahahahahahahaha …
M: Ridete ridete ridete … avete voglia di divertirvi.
T: ne abbiamo tutto il diritto.
M: Sicuro, ma v’assicuro che mi fate proprio pena.
T: Non importa, ci piace ascoltare della buona musica e anche delle grida quando succede.
M: Ma non avete nessun diritto di far ascoltare a tutti delle satanità del genere! Si sentiva dappertutto, da tutto il porto.
T: Ma se erano delle grida registrate in città? Degli abitanti stessi di Nyon, cosa poteva avere di satanico? Spiegatemelo?
M: Allora ascoltami bene. Eppure io non sono neanche più un ragazzino e t’assicuro che addirittura a me, queste urla m’hanno fatto effetto. E tutte le persone in città sono arrabbiatissime. Sono venuto anche a nome loro.
T: Quelli che magari hanno gridato due giorni fa. Guardi che comunque non è mica il primo che è venuto a lamentarsi.
M: Hai visto? Ma allora perché continuate con questa merda?
T: Perché sì, è un’installazione, una performance.
M:Una performance della stupità! Una performance per far paura ai bambini. Bisogna smetterla!
T: Allora diciamo di sì! All’inizio l’obiettivo era proprio di far paura ai bambini. Esatto, ecco perché l’abbiamo fatto. Lei ha ragione.
M: Ma dai! Perché l’avete fatto? Cazzate! Mi state prendendo per il culo! Per il culo! Un giorno rimpiangerai tutte queste stronzate, te lo assicuro. E te lo auguro, te lo auguro. Ti auguro di farlo un giorno.
V: Ma non è possibile che facesse paura ai bambini.
U: i bambini.
Signora: Andate via!!
Marocchini: siamo proprio qui per occuparlo questo vostro paradiso svizzero! Siamo in vacanza!
S: Tornate a casa vostra.
Ma: allora non ha capito: Siamo qui per occuparlo il vostro paradiso svizzero! Questo è quello che volete!