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progetto e realizzazione Kinkaleri /Matteo Bambi, Luca Camilletti, Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco, Cristina Rizzo | con Luca Camilletti, Liana Mascagni Marco Mazzoni, Gina Monaco, Cristina Rizzo | produzione Kinkaleri – 1999/2000 | in collaborazione con Link Project | con il supporto di Progetto Regionale Toscanadanza, MiBAC – Dipartimento dello Spettacolo | collaborazione alla realizzazione Carmine Deganello, Nicola Guarneri, Stefano Ciappi, Alessandro Maffei, Stefano Bettega, Patafisic
et è uno spettacolo che “riflette” dal mito; quindi sulla rappresentazione.
Nessuno come Pierre Klossowski ha restituito l’immagine del mito nella sua essenza di simulacro.
Affrontare il mito di Diana e Atteone vuol dire occuparsi del mito più incredibile che, apparentemente, deraglia da sé. Diana e Atteone si servono di un demone intermediario per dare forma alla visione, all’accadimento, al teatro.
Atteone umano, parente degli dei, diventa spettatore di una visione che egli stesso ha evocato e costruito nell’antro luminoso dove la Dea si bagna e rinfresca, azione dolcemente inutile per la sua natura impassibile ma assolutamente necessaria alla rappresentazione.
Sprofondiamo nel mito dunque per riflettere sul linguaggio e sulla visione, “rappresentazione” del rapporto tra l’uomo e la sua costruzione di immagini, simulacri.
Siamo nel campo della costruzione delle immagini, creazione di un teatro scolpito più volte.
Se il mito è divulgazione, simulacro e non mistero, per Klossowski questo si concretizza nella scoperta e nell’uso dello stereotipo come enigma, come passo ulteriore verso l’esteriore.
La comunicazione integrale è esclusa.
Immersi in un crocevia di segni e simulacri, non intendiamo farli emergere o fornire corredi dialettici, ma albergare tra loro.