INFERNO
nuova produzione 2021
Inferno
liberamente tratto da La Divina Commedia di Dante Alighieri
progetto Kinkaleri /Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco | con Daniele Bonaiuti, Marco Mazzoni | luci Giulia Broggi | organizzazione Gaia Fronzaroli | produzione KLm_Kinkaleri – 2021 | in collaborazione con Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Toscana Spettacolo onlus | con il sostegno di Regione Toscana, MiBACT – Dipartimento dello Spettacolo, spazioK. Prato
Alla Commedia si sono dedicati artisti di ogni genere ed espressione, sotto diverse forme e visioni. Anche Kinkaleri arriva a questa prova, con un’opera dedicata ai più piccoli con l’obiettivo principale di condurli in un grande viaggio di trasformazione, dalle tenebre alla luce. INFERNO trasporta il giovane pubblico nell’essenza del racconto dantesco, un’avventura grandiosa in un universo indescrivibile attraverso gironi infernali e visioni fantastiche, fra peccatori e demoni, un mondo che cela ancora forti emozioni e che non smette di affascinare. Come per le altre opere dedicate alle nuove generazioni, Kinkaleri utilizza la sua vocazione all’esplorazione dei linguaggi della scena come fulcro di un’esperienza da condividere. Come un film horror, d’avventura, o un romantico melò, tra demoni fatali e angeli svelati senza tempo.
fascia d’età consigliata dagli 8 anni in su
INFERNO | Kinkaleri
selezione rassegna stampa online
KINKALERI E DANTE, C’È LUCE IN FONDO ALL’INFERNO
di Matteo Brighenti | PAC Paneacquaculture.net (22 giugno 2021)
https://www.paneacquaculture.net/2021/06/22/kinkaleri-e-dante-ce-luce-in-fondo-allinferno/
Una girandola di maschere e di mascheramenti. L’Inferno dei Kinkaleri è teatro furioso, luogo indiavolato dello scambio. Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco, cambiano il già detto da Dante Alighieri e fanno comparire sul palcoscenico del Teatro Fabbricone di Prato cose diverse da quelle che sono e si vedono nella realtà, lì davanti ai nostri occhi. La maschera del Sommo Poeta non è più solo quella mortuaria conservata a Firenze, in Palazzo Vecchio: settecento anni dopo è voce viva, vivissima.
[…] Il proposito, l’orizzonte di significato e di visione di un simile Inferno è tanto semplice quanto ambizioso: stimolare o meglio accrescere, espandere la fantasia e l’ascolto, la creatività e l’empatia, delle bambine e dei bambini dagli otto anni in su, come avevamo già capito assistendo all’Inferno, il laboratorio/spettacolo online preparatorio del marzo scorso. E, a ben vedere, di tutti noi. […] «È necessario che ciascuno scenda una volta nel suo Inferno» esclama Orfeo nei Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese. Quanto dura e quanto fa paura lo decidiamo noi con le nostre stesse mani, sembrano ribattergli i Kinkaleri con questo spettacolo pieno di inventiva, di ironia e di umanità, dove il mistero è l’ombra di una luce che dalle tenebre della narrazione scenica e dantesca risale alla platea.
Alla fine, il pubblico sono le stelle che rivedono Dante e Virgilio e, tramite loro, tutti quanti gli artisti. Un incontro che riprende il filo del discorso e dell’entusiasmo interrotti. «Mamma – chiede un bambino accanto a me – lo guardiamo il Purgatorio?». «Sì – risponde lei – non appena lo fanno». Ora che i teatri finalmente sono riaperti, è soltanto una questione di tempo.