My love for you will never die
My love for you will never die
progetto, realizzazione Kinkaleri /Matteo Bambi, Luca Camilletti, Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco, Cristina Rizzo | con Luca Camilletti, Marco Mazzoni, Cristina Rizzo | produzione Festival di Santarcangelo, Teatro Studio di Scandicci, Kinkaleri – 2002 | in collaborazione con Xing – Link Project Perform, CRT Milano | con il sostegno di Regione Toscana, MiBAC – Dipartimento dello Spettacolo
:il luogo delle successioni di atti indimenticabili, dall’arrivo, alla seduta, allo sguardo, allo sbadiglio, al sospiro, al bisbiglio, alla piccola risata, al sonno. Un luogo di ricerca che svuota gli oggetti affidandosi alla dolce superficie con un sentimento di semplice concatenazione di atti senza perlustrazione, un volume instabile senza riferimento che non lascia come traccia altro che il proprio vuoto. Spazio svuotato dall’apparenza, liberato da quella luminosa glorificazione della bellezza che cancella il diritto al pericolo. Un’estraneità calma e dolcissima è il rapporto che questo lavoro dovrebbe avere con lo spettatore; una dolcezza che dovrebbe mitigare proprio il senso e la paura di questa estraneità: come un occhio che accoglie dall’esterno e mostra invariabilmente, come la ripresa nascosta in un bagno turco, dove la nebbia e il calore accolgono corpi che chinano il capo e pensano a sé, nello scivolare piano di una goccia dal mento, al collo, al torace poi fino a terra. Lo sguardo non sprofonda più, si aggancia al particolare millimetrico, cede il posto a uno stupore inesauribile in cui le cose semplicemente si mostrano. Vedere diviene sapersi visto dalle cose. Il tempo diviene tempo dello sguardo e tempo della cosa, del loro incrociarsi e del loro reciproco restituirsi. Uno spettacolo dedicato a nessuno in particolare: